ANCI presenta la startup “Empethy” per sensibilizzare sull’adozione di cani e gatti L’abbandono di animali domestici come cani e gatti, specie durante il periodo estivo, è uno dei problemi più tristemente famosi in questo paese. Si stima che ogni anno vengano abbandonati circa 80.000 gatti e 50.000 cani, mentre il numero di cani e gatti custoditi nei rifugi, nella speranza di un’adozione, ammonta a circa 250.000. Per combattere questa deriva, ANCI sostiene il progetto campano Empethy, una piattaforma digitale dedicata alla promozione di adozioni consapevoli per cani e gatti, fondata da Annamaria Barbaro e Lorenza Silvestri. L’idea è quella di offrire un vero e proprio motore di ricerca (come Google Chrome o Firefox) ma completamente improntato all’adozione, mettendo in contatto l’utente con le varie associazioni e canili che si prendono cura di animali abbandonati. Il gatto interrompe la lezione online della sua padrona, un’ insegnante, che viene licenziata Nella città cinese di Guangzhou, un’insegnante ha ricevuto un risarcimento di 40.000 yuan a seguito di un processo per il suo licenziamento immotivato, tutto a causa del suo gatto che ha interrotto la lezione online che la donna stava tenendo, facendo capolino davanti alla webcam e costituendo, a detta della società di istruzione online per cui l’insegnante lavorava, un’attività “non didattica”, breve ma sufficiente per licenziarla. La donna ha deciso di impugnare la decisione e la faccenda si è trascinata fino in tribunale, dove il giudice Liao Yajing (tribunale del popolo di Guangzhou Tianhe) le ha infine dato ragione, dichiarando che nel momento in cui i datori di lavoro richiedono lo smart working per i loro dipendenti, non possono avanzare delle aspettative identiche a quelle che avrebbero nel caso la mansione si svolgesse in presenza. Dall’Ucraina al Portogallo, l’avventura del cane Irpin In occasione della Giornata Mondiale del Cane (che viene celebrata il 26 Agosto), il Kiev Animal Rescue Group, un gruppo di soccorso per animali domestici, ha raccontato la storia di Irpin, il cane-profugo. Irpin è sopravvissuto, praticamente per miracolo, ai bombardamenti piovuti sulla città di Irpin’, una città dell’Ucraina settentrionale da cui il nostro amico a 4 zampe ha preso il nome. Bombardamenti che gli hanno procurato una grande ferita al collo e tanta sofferenza, finché dei paramedici non lo hanno portato all’ospedale veterinario della Repubblica del Kazakistan. Irpin ha continuato a lottare fino a ristabilirsi completamente, l’allegoria di un’intera nazione che rifiuta di arrendersi, nonostante la follia della guerra. Ma le buone notizie non si sono fermate per Irpin, poiché tempo dopo una famiglia portoghese ha deciso di adottarlo, permettendogli di ricominciare una nuova vita, lontano dalla guerra, tra le braccia di una famiglia amorevole. News Nel “post covid” 117.000 cani adottati sono stati restituiti ai canili Sembrava una bella notizia in mezzo a un oceano di cattive notizie: durante il lockdown si era verificato un vero e proprio “boom” di adozioni di cani. Le ragioni non erano difficili da immaginare: tutto il tempo in casa e con un po’ di denaro “d’avanzo” a causa di tutte quelle spese che durante la quarantena non era più possibile effettuare, per molti portarsi a casa un cane può essere stato un modo per sfuggire dalla monotonia della pandemia o, più prosaicamente, per avere una ragione legale per uscire di casa. Ora che il lockdown è, si spera, solo un lontano ricordo, è evidente che quest’ultima motivazione fosse decisamente dominante, ora che non serve più un cane per uscire di casa, si registra che il 35% di cani adottati (circa 117.000) sia stato restituito ai canili, rendendo quantomai lampante quanta strada ci sia ancora da fare nella sensibilizzazione alle adozioni consapevoli e alla lotta contro l’abbandono di animali.